L'Usignolo parla alla Rosa e gode dell'unione (v.60)
Diceva l'Usignolo alla Rosa:«O tu che accendi il cuore
accendi infine[con me] la lampada della tua cortesia!
Oh, vieni, chè questa è notte di smanie e moine,
lunga è la notte, come le chiome dei volti di luna
Una notte con l'amico sino all'alba, stimala bottino prezioso:
d'infiniti segreti parlasi, che l'anima incendiano tutta!
Quando due amati gentili sospirano segreti
riparlano sempre di loro vicende trascorse
Non è l'eterno paradiso che in questi sospiri
nè per trovarli ad alcuno mai giunge un aiuto»
Farîd al-dîn ‘Attâr
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