domenica 17 giugno 2007

Poesia sufi

L'Usignolo parla alla Rosa e gode dell'unione (v.60)

Diceva l'Usignolo alla Rosa:«O tu che accendi il cuore
accendi infine[con me] la lampada della tua cortesia!

Oh, vieni, chè questa è notte di smanie e moine,
lunga è la notte, come le chiome dei volti di luna

Una notte con l'amico sino all'alba, stimala bottino prezioso:
d'infiniti segreti parlasi, che l'anima incendiano tutta!

Quando due amati gentili sospirano segreti
riparlano sempre di loro vicende trascorse

Non è l'eterno paradiso che in questi sospiri
nè per trovarli ad alcuno mai giunge un aiuto»

Farîd al-dîn ‘Attâr

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