ANCORA PIETROBURGO
Negli orecchi i frantumi di un accaldato ballo
E dal Nord - più canuta della neve - una nebbia
Dal volto di cannibale assetato di sangue
Masticava gli insipidi passanti.
Le ore incombevano come un volgare insulto,
Inconbono le cinque e sono poi
Le sei - ci sta a guardare dal cielo una canaglia
Maestosamente come un Lev Tolstoj.
Vladimir Majakovskij (trad.di G.Giudici)
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