lunedì 25 marzo 2019

NOI DUE

SIAMO SOSPENSIONE

Siamo puntini di sospensione
avvolti in una sciarpa di nebbia.

Al calar della luna

Selene sta sera non sorride,
ci lascia sospesi dentro un silenzio irreale

I suoni incarcerati nella bambagia
non arrivano al mondo

Là fuori scorre un fiume
impercettibile e implacabile

Non si lasciano impronte sul terreno
divorato dal vento

Camminiamo piano
per non scomodare le coscienze

malgrado ogni stiletto
conferisce anima alla vita

Sabrina Vian (25/03/2019)

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martedì 8 gennaio 2019

GOCCE DI PENSIERO

GOCCE DI PENSIERO

Nanosferiche gocce di pensiero
galleggiano
intorno a nubi di realtà concreta

Arriva la tempesta
cadono la speranza assieme alla violenza
Su una terra liquida
precipitano
palpitazioni di grandine

Squarcia gli occhi
un'eclisse infinita

Il sole nero
percepisce
la nostra speranza

Come campanule schiuse alla luna
chiediamo amore.

Sabrina Vian (04/03/2017)

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mercoledì 30 maggio 2018

LIBERTA'

ANIME E LIBERTA'

Varchi la porta e te ne vai,
cambi direzione a seconda del vento che trovi,
non è proprio un volo libero il tuo,
piuttosto è pilotato da fattori che non puoi comandare,

Si sciolgono i ghiacciai

Lacrime amare ricoprono il grembo
la stoffa grezza dell’anima graffia il cuore

Sotto le stelle
stendo la rugiada, che copre come può la coscienza.

Non fa freddo ma un riparo serve
oggi più di ieri e forse meno di domani

A nulla valgono le migliaia di origami che dondolano sul fiume
Castelli di carta si sbriciolano al passaggio dell’ego umano

Forse un giorno, forse,
potremmo vivere coprendoci coi sogni realizzati
bevendo l’amore corrisposto
mangiando il futuro che dobbiamo ancora costruire

Forse un giorno ci sveglieremo uno a fianco all’altro,
capendo che in fondo
è solo l’amore dell’anima a cui stiamo anelando.

Sabrina Vian (27/05/2018)

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sabato 2 marzo 2013

INVERNO

FORSE E' L'INVERNO

Forse è l'inverno,
forse la sera,
forse siamo no

Ranuncoli conservati
nel quadro accanto al fuoco
ricordano la morte

Fuori è inverno
gelano i campi arati
Fuori è sera
le nostre mani s'intreccano dentro guanti pesanti
Fuori, siamo noi
che aspettiamo
la luna e il giorno
e la vita e la morte

Fuori, dopotutto, si gela.

Sabrina Vian (19/02/2013)

sabato 13 ottobre 2012

DANZARE

VOGLIO VEDERTI DANZARE

Con un solo cuore
perfora il cerchio vibrante
che ho acceso per lui

- corpo sonoro - solo risplende
di ottoni venuti dall'est.
le lune dei suoi fianchi
scardinano i quattro punti

il suono incanta
al lento richiamo del suo grembo
che schiuma in roventi colpi
- le donne aprono le dita e la gola -

lo slavo sputa il sax, molla la banda,
gli si para in fronte ardendo come un gallo
gira gli occhi intorno
sfidandolo a colpi di ventre

lui mostra un tesoro di denti bianchi
- guizza il seno delle vergini
sull'onda ridente del suo petto -
s'imperlano le labbra di sopra e di sotto

il suo bruno profilo tarantola
nei sogni rinchiusi delle ninfe in vacanza
Sotto gli shampi all'albicocca
langue il sacro terrore

A un suo cenno i tamburi impennano
gli occhi si levano al corpo sospeso
che autografa l'aria
- rotante lama confitta.

Alice Di Lauro

mercoledì 3 ottobre 2012

CLANDESTINI

PIETRE E LENZUOLA

E compro anch'io una cintura di un ragazzo africano, uno
dei cento della fila distesa sulla Riva di bianche
lenzuola, infinita di fughe e fatica, di rapide occhiate,
morocchino del Ghana, del Maili o della Costa d'Avorio,
che tu sia libico o senegalese
tu qui non conti, non importa qui il tuo paese,
qui tu sei marocchino, "vu cumprà" e sai che è vietato
il tuo mercato di borse marchiate col segno
di improbabili Gucci, Armani, di Dolce e Gabbana,
è vietato fermare la gente, fermarsi a parlare,
tu da qua, lo sai bene,

te ne devi andare.

Sei iscritto da sempre all'anagrafe degli abusivi,
dei clandestini, battezzato nel gregge degli ultimi
da pietà cristiana

i primi da braccare nella caccia

quotidiana dell'odio ancestrale che qui si scatena
raabbiosa all'ultimo anello della catena criminale,
quello che non tiene

che ci vuole niente a spezzare.

E' vietato e ti do i soldi che chiedi, non voglio,
ragazzo, tirare sul prezzo, mi bastano
i tuoi occhi inqueiti che gettano lampi all'intorno
a spiare gli appostamenti,
i segnali dei tuoi nemici
i mastini feroci di voci e di mani

i miei veneziani.

Tu prendi i soldi e mi tieni forte la mano
che mi fai quasi male, mi fai così bene,
marocchino troppo nero e straniero,
da rimandare alla tua fame da schiavo,
vittima sacrificale del nostro nuovo
antico e globale

impero coloniale.

Francesco Sassetto

mercoledì 26 settembre 2012

FOLLIA E POESIA

L'URLO

Follia, sana malattia della finzione,
mai fu più consapevole il pazzo
dell'assurda benpensante Società.

Labirinti si celano, il Minotauro
attende la sua preda - Teseo -
per farne strazio.
Ah, Caronte Nocchiero di anime accese
Ade, è feroce giù negli inferi!
Sai cos'è l'inganno, il danno?
Sotto il cielo si compiono altri scempi
e campi piegati da Potenti.

Ah, se i fiori avessero artigli,
se i petali fossero acuminati metalli
e l'erba tagliente lama
non toccheresti questo tesoro
e farne scempio per la tua fama

Lacrime di fiele, Arianna ritrae il filo;
non è il destino che si compie
è l'uomo che compie il destino.
Adamo è qui con la mela proibita dell'Eden
il Serpente adula il postero
Eva, muore mille volte avvelenata.

Abele fermi la mano di Caino.
L'urlo, la fine, sono repliche infinite

Roberta Vasselli (28/06/12)

giovedì 6 settembre 2012

CREAZIONE E MANCANZA

MANCANZA

& la creazione è mancanza & accrescimento
Sdoppiamento dell'acquisizione
Dissociazione dall'assenza di sviluppo

Oltrepassato dogma ristretto principio fondamentale
Il raddoppio della trasformazione
Distacco dalla crescente evoluzione

Duplicazione del resoconto parolaio reso magico
L'ingrandimento dell'estensione cresce & attinente prolifera
Separazione dall'atto creante malvagio gesto

La meccanica della crescita in cambiamento diversi
Tecnica del divenire sciolta sul rinnovato evolversi
Confusione che si paragona ad un ammasso incerto

Scomposizione allegra della triste dinamica d'esserci
Dimezzamento della prelibata sintesi di riguardo
Il miglioramento del sentirsi un mostrarsi

Gerardo De Stefano

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