lunedì 19 novembre 2007

Da Pianissimo



TACI, ANIMA STANCA DI GODERE


Taci, anima stanca di godere
e di soffrire (all’uno e all’altro vai rassegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d’ira o di speranza,
e neppure tedio.
Giaci come
il corpo, ammutolita, tutta piena
d’una rassegnazione disperata.


Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse
il fiato…
Invece camminiamo,
camminiamo io e te come sonnambuli.
E gli alberi son alberi, le case
son case, le donne
che passano son donne, e tutto è quello
che è, soltanto quel che è.


La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca. Perduto ha la voce
la sirena del mondo, e il mondo è un grande
deserto.
Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso.


Camillo Sbarbaro


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